Foto Premi di Merito Studenti ISISS

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martedì 18 novembre 2008

INFO VARIE - Programma Annuale



COORDINAMENTO DEI COMITATI E DELLE ASSOCIAZIONI DEI GENITORI DELLE SCUOLE SUPERIORI DELLA PROVINCIA DI BERGAMO

e.mail Segreteria: marilisa.coor.co.ge@gmail.com; crubiali@libero.it
www.bergamo.istruzione.lombardia.it/genitori
Invio postale: c/o Liceo Falcone- v. Dunant, 1 - Bergamo (all’attenzione della sign.a Antonia Crippa – mail: giambattista.pina@alice.it )
Incontri mensili: ITIS Paleocapa – v.Gavazzeni- BERGAMO

Relazione incontro 29 ottobre 2008:

Tema: Il Programma Annuale del Consiglio di Istituto (dal bilancio finanziario, al Programma … …verso il bilancio Sociale)

Presenti genitori di IS Betty Ambiveri, Lc Falcone, Lc Lussana e Sarpi, Lc Mamoli, IS Majorana, IPSARR Nembro, IS Pesenti, IS Quarenghi, ITC Vittorio Emanuele, segreteria.
Ci aiutano nel percorso di conoscenza e riflessione il Prof. Pacati, dirigente Pesenti, e Patrizia Traini, assistente amministrativa Paleocapa.

Nelle slides allegate al presente Verbale sono resi in schema i principali contenuti del Decr. Intermin. 44/2001, il quale ha introdotto il programma annuale come strumento di bilancio. In questo documento l’enfasi viene posta non tanto sull’impiego delle risorse disponibili, quanto sulla capacità della scuola autonoma di ottimizzare le risorse per svolgere le attività di istruzione, di formazione e di orientamento, come previste ed organizzate nel piano dell'offerta formativa, secondo i criteri di efficienza (rapporto ottimale tra risorse impiegate e risultati raggiunti), di efficacia (la capacità di raggiungere gli obiettivi), di economicità (per non trovarsi mai in passivo).
Il programma è quindi in stretta correlazione con il POF: gli obiettivi e le priorità individuate, la pianificazione dei progetti determinano l’utilizzo delle risorse. Nella relazione accompagnatoria questa relazione viene resa esplicita, gli stessi progetti devono dichiarare qualità e quantità delle risorse necessarie. Programma e relazione sono preparati di fatto dal Direttore Amministrativo (DSGA) secondo le indicazioni del Dirigente e del Collegio Docenti (per POF e Progetti), viene discusso in Giunta a cui tocca formalmente proporre al Consiglio di Istituto. La relazione dovrebbe essere scritta in modo comprensibile e trasparente. Può porre l’accento sulla “sostanza” delle scelte oppure essere burocraticamente amministrativa.
Formalmente il Consiglio di Istituto potrebbe avere tempo dal 31 ottobre al 15 dicembre per ricevere, discutere, deliberare il programma di gestione dell’anno successivo. Di fatto nessun Consiglio rispetta queste date, che risultano fittizie. Sia per l’incertezza delle entrate che per lo slittamento della progettazione, si finisce l’iter molto più tardi.
è un momento in cui si possono portare valutazioni e proposte, segnalare bisogni, richiamare attenzioni, porre problemi, chiedere verifiche,,, concorrendo alla lettura delle priorità e della progettualità dell’istituto, all’assegnazione delle risorse in coerenza con il POF. Quali sono i progetti scelti, come vengono economicamente sostenuti, quali obiettivi si vogliono raggiungere, quali aree rimangono scoperte….
Non aiuta , anzi è una norma ‘antiprogrammazione’, il fatto che l’anno scolastico ( settembre-agosto) e l’anno di gestione (gennaio-dicembre) siano sfasati. Ogni programma di gestione cade tra la fine di un anno scolastico e l’inizio del successivo.
La norma prevede un momento di verifica entro il 30 giugno. Un documento predisposto dal Dirigente relaziona sullo stato di attuazione del programma. In base all’andamento didattico e amministrativo generale e dei singoli progetti il Consiglio di Istituto può apportare modifiche.
è un secondo momento in cui si possono portare valutazioni e proposte, segnalare bisogni e priorità, richiamare attenzioni, porre problemi, chiedere verifiche,,, concorrendo alla lettura dell’andamento generale dell’istituto. Un buon momento per annotare alcune criticità da considerare prima della stesura del nuovo POF
L’anno amministrativo si chiude a dicembre. Il consuntivo viene predisposto da DSGA e Dirigente con una relazione accompagnatoria. La sola forma (esattezza conti, verifica pezze giustificative…) viene verificata dai revisori dei conti, la verifica qualitativa dovrebbe risultare invece dalla relazione accompagnatoria che illustra i risultati conseguiti rispetto agli obiettivi previsti, verifica l’aderenza o lo scarto fra previsione e realizzazione. Viene approvato dal Consiglio di Istituto entro il 30 aprile dell’anno successivo.
I risultati formativi della scuola, l’efficacia dei progetti, la verifica e la valutazione possono essere oggetto di confronto. Le risultanze possono essere rilanciate dal Consiglio di Istituto al Collegio Docenti, per una nuova progettualità
Da qualche tempo si ragiona per introdurre nella scuola il bilancio sociale (lo hanno adottato il Maironi da Ponte (Presezzo) e il Turoldo (Zogno)), uno strumento che consente all’Istituto di raccontarsi meglio all’interno ed all’esterno, sviluppando autoanalisi e miglioramento della qualità: rende leggibile il collegamento tra POF (linee guida, priorità,…), la progettualità, i finanziamenti, le realizzazioni, i risultati, positività e criticità.
È uno strumento che può aiutare ad essere maggiormente rigorosi nella considerazione di una logica e una visione di istituto e di territorio

Cosa possono fare i genitori nella scuola

È certo che i genitori possono svolgere una funzione di attenzione e stimolo nei confronti della scuola, di lettura, di verifica, di proposta, di segnalazione di bisogni. Possono chiedere alla scuola di essere rigorosa, di avere qualità.
Tutto questo però non basta.
La certificazione è stata in molti casi un business, senza contenuti veri è una grossa ipocrisia. Limitarsi alla definizione di indicatori e procedure, avere la qualità come fine, paralizza. Mai come oggi la scuola ha bisogno di creatività, di iniziativa, di mettersi in gioco anche in modo trasgressivo, per sperimentare altre strade.
Anche definire la riforma necessaria è complesso. Se le competenze formative sono uguali non è chiaro come l’utenza improvvisamente possa cambiare solo toccando qualcosa nell’organizzazione.

Si può fare tanto, un cambiamento che investe genitori, docenti, studenti

- riscoprire un rapporto di dialogo e fiducia tra genitori, studenti e scuola, che potenzi il senso di appartenenza e ponga argine al disfattismo dilagante (contro la stessa partecipazione dello studente: non impegolarti, fatti gli affari tuoi, devi resistere fino alla quinta, chi te lo fa fare, non ce la farai mai….fino alle crociate). È l’idea della comunità che coopera.

- partecipare, vivere la scuola, non solo subirla. Giocarsi anche in cose nuove, avere capacità di iniziativa, contrastare il “privatismo” (non mi riguarda, non mi compete, è affare della scuola: se le relazioni funzionano non è questione di ruolo), vincere l’indifferenza, la cosa peggiore. Aiutare gli studenti ad acquisire competenze partecipative. L’individualismo è un atteggiamento che attecchisce presto nei ragazzi: blocca pensieri, idee, capacità di progettarsi e progettare. Se la scuola è il luogo della concentrazione di Cultura, avere circolazione di idee è fondamentale

- scambiare idee creative: pensiamo la ricchezza di idee, di risorse e competenze che centinaia di genitori, centinaia di studenti, decine di docenti portano dentro la scuola, ma rimangono nascoste, sommerse. Molte scuole potrebbero trovare ciò che serve al proprio interno anche solo parlandosi di più, disvelando i bisogni e valorizzando la ricchezza umana e professionale che c’è. Occuparsi solo di programma, voti, numero delle verifiche, compilazione dei registri uccide la possibilità creativa.

- sperimentare la capacità di progettazione: non solo fruire della scuola, non solo prendere ma anche portare. Pro-gettare, ossia lanciarsi in avanti, verso il futuro (audacia, valorizzare le risorse, ideare e realizzare, inventare e costruire di più nonostante i limiti). Proprio diverso da pro-grammare, che significa scrivere prima (bisogni, esigenze, contesti,…). Promuovere la capacità di progettazione diventa anche formazione, autoprogettazione di sé, del proprio futuro. Ha una valenza educativa fondamentale, anche nel quotidiano per contrastare una delle maggiori difficoltà negli adolescenti moderni, che si traduce nella ripetitività dei gesti, dei luoghi frequentati, delle scelte e delle esperienze, nella scarsa capacità di iniziativa, loro…. e nostra.

- Progettare in ottica di istituto: si dà ciò che si è abituati a dare e si dice che quelli sono i bisogni, non si verifica, non ci si mette sufficientemente in discussione e in movimento. Progettare in modo credibile non è facile, coinvolgere è difficile, ma la platea delle opportunità è lì da cogliere.

- Far emergere e cogliere le opportunità: aziende, enti del territorio possono collaborare in ottica formativa, non c’è la corsa ma si possono trovare; i genitori, gli studenti ed i docenti possono far emergere competenze nascoste e renderle disponibili; dirigenti e scuole possono lavorare in rete facilitando lo scambio, la condivisione anche delle risorse (senza gelosie per il MIO progetto, i MIEI docenti, con la necessaria umiltà e reciproca fiducia: un atteggiamento che non può funzionare se imposto)
Conoscersi e conoscere la realtà dell’istituto non è facile: potenziare l’utilizzo del sito, suggerire miglioramenti per la fruibilità delle informazioni facilita. Niente però può essere efficace come la costruzione di vere buone relazioni.

La principale risorsa che auguriamo ad una scuola superiore è la presenza di un dirigente capace di gettare lo sguardo sul meglio della collaborazione scuola-genitori, che invita a trasgredire convogliando le idee critiche verso la ricerca creativa di nuove risposte e diverse opportunità, che esce dalla ritualità e dall’autoreferenzialità della burocrazia per essere pedagogo anzitutto degli adulti, che scalda e motiva la partecipazione e l’appartenenza con uno sguardo alla valorizzazione dei propri studenti e dei loro percorsi nella scuola.

Si ringraziano la signora Traini per la competenza sul tema, il dirigente scolastico prof. Pacati per la personale passione educativa che nessun obbligo normativo può produrre, entrambi per la disponibilità

la segreteria allargata del Coor.Co.Ge.

Antonia Crippa, Antonia De Stefano (Falcone), Loredana Poli (Lussana –Sarpi), Tiziana Ravenna, Marina Ruggeri (Falcone), Stella Ruggeri (Mamoli), Marilisa Zappella

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