Foto Premi di Merito Studenti ISISS

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martedì 15 aprile 2008

Coor.Co.Ge INCONTRO 31 marzo 2008

COORDINAMENTO DEI COMITATI E DELLE ASSOCIAZIONI DEI GENITORI DELLE SCUOLE SUPERIORI DELLA PROVINCIA DI BERGAMO

E-mail Segreteria: marilisa.coor.co.ge@gmail.com; crubiali@libero.it
www.bergamo.istruzione.lombardia.it/genitori
Invio postale: c/o Liceo Falcone - v. Dunant, 1 - Bergamo (all’attenzione della sig.ra Antonia Crippa, E-mail: antonia.crippa@tiscali.it oppure giambattista.pina@alice.it)
Incontri mensili: c/o ITIS Paleocapa – v. Gavazzeni - BERGAMO


Oggetto: incontro 31 marzo 2008

Tema: “Linee progettuali per la costruzione di un patto educativo co-responsabile”
Presenti: i referenti degli istituti IT Natta (2), IS Pesenti (1), Lc. Secco Suardo (1), IS Galli (2), IS Quarenghi (1), IP Alberghiero Nembro (2), Lc Sarpi e Lussana(1), ITC Vittorio Emanuele (1), segreteria Coor.Co.Ge,


UN POSSIBILE PERCORSO PER IL PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÀ
Il Patto è un accordo a due (o addirittura a tre e più?), richiede una firma di accettazione. L’obiettivo che ci vogliamo porre per qualificare questo nuovo documento della scuola è di arrivare ad una firma consapevole che implichi assunzione di reciproche responsabilità e sviluppo di specifiche attenzioni e comportamenti coerenti. In questo percorso di costruzione di partenariato e alleanze siamo tutti pionieri in sperimentazione. Abbiamo provato a definire alcune tappe, occupandoci di due livelli in cui i genitori possono operare: quello valoriale- progettuale-culturale costruito da organi e organismi dell’istituto (Organi Collegiali, comitati, gruppi, commissioni,…), quello della concretezza del documento che arriva ad ogni famiglia (cosa deve contenere, come caratterizzarlo, come dargli valore e renderlo ‘vivo’,…)

LIVELLO 1. ANALISI DELL’ESISTENTE - CONSAPEVOLEZZA
Il progetto educativo: utilizzare ciò che già esiste
Ogni scuola ha elaborato un proprio progetto educativo, inserito nel POF ( legge sull’autonomia, DPR 275/99 art.3: il Piano dell’Offerta Formativa è il documento fondamentale costitutivo dell'identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa. Il POF è elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi generali per le attività della scuola e delle scelte generali di gestione e di amministrazione definiti dal consiglio di istituto, tenuto conto delle proposte e dei pareri formulati dagli organismi e dalle associazioni anche di fatto dei genitori e degli studenti. Il Piano è adottato dal consiglio di istituto).
Questo progetto rappresenta la carta d’identità della scuola, viene presentato negli open day di istituto come offerta formativa proposta agli studenti che SCELGONO quella scuola. Chi si iscrive condivide le proposte della scuola e le accetta. Attraverso i vari organi e organismi poi è possibile contribuire al cambiamento mediante proposte e pareri (processo di autoanalisi qualitativa).
Il patto educativo di corresponsabilità rappresenta un passo ulteriore: sancisce che famiglia e scuola (ma anche studente, personale ATA, ciascuno nella scuola) cooperano per il raggiungimento degli obiettivi educativi, assumendosene consapevolmente la co-responsabilità.

Costruire consapevolezza: criticità ……………..


1. non si può affermare che studenti e famiglie conoscano consapevolmente gli aspetti educativi proposti dalla scuola. Spesso ci si limita ad enunciarli per grandi principi o per generici doveri degli studenti.

2. non sono sempre consapevolmente assunte le modalità per tradurre i principi nella pratica, la loro articolazione (legge sull’autonomia, DPR 275/99 art.1: L'autonomia … si sostanzia nella progettazione e nella realizzazione di interventi di educazione, formazione e istruzione mirati allo sviluppo della persona umana, adeguati ai diversi contesti, alla domanda delle famiglie e alle caratteristiche specifiche dei soggetti coinvolti, al fine di garantire loro il successo formativo

3. le norme non sono consapevolmente collegate ai principi che le ispirano

4. c’è un deficit di cura nel valorizzare ciò che si propone e si fa nella scuola, con la scuola, anche delle piccole cose quotidiane

5. i percorsi educativi e le norme non sono condivisi, ragionati e valutati insieme; soprattutto non sono previsti e/o attuati momenti di verifica e revisione periodica

6. non tutte le scuole danno disponibilità a costruire percorsi comuni nel confronto, vuoi per rigidità e preconcetti, vuoi per mancanza di tempo; gli stessi genitori non sempre sanno cosa proporre o portano proposte differenti; quando hanno maturato sufficiente consapevolezza…passano.


………………. e proposte operative . UNA ATTIVITÀ NON EPISODICA

Analisi dell’esistente.
Premessa: per costruire qualcosa con la scuola è necessario riuscire a costruire relazioni positive e trovare alleanze; è importante dare e ottenere fiducia; è necessario del tempo dedicato (aiuta, anche per facilitare incontri informali, la presenza di genitori il sabato mattina); è necessario vivere la partecipazione nel suo significato di “prendere parte”, sentirsi parte della scuola, come istituzione (anche) nostra; occorre passare dall’indifferenza alla consapevolezza, realizzando percorsi di democrazia nella comunità scolastica. Se nella scuola muore il dialogo è perso tutto. Ciò che conta, più dei documenti ben scritti, è il METODO con cui ci si arriva ed il METODO con cui vengono successivamente resi concreti.

Il Consiglio di Istituto, anche con il supporto e la sollecitazione (ad es. un invito scritto) del Comitato Genitori
può mettere all’ordine del giorno la discussione del ‘patto educativo’: cosa significa, cosa comporta, quali aspettative crea, come procedere, finalizzata alla maggiore consapevolezza del senso del patto educativo di corresponsabilità e ad ottenerne una positiva ricaduta in termini di miglioramento
può chiedere la formazione di una commissione mista che approfondisca la tematica a partire dall’esistente (in particolare riguardando principi ispiratori, progetto educativo e regolamento di disciplina) e riporti in Consiglio valutazioni e proposte. Se già la scuola ha predisposto questo lavoro finalizzato alla stesura del documento (nella commissione POF o in altro organismo simile), può chiedere di condividere con le componenti una relazione del lavoro svolto. Sono da rendere esplicite le finalità del patto educativo di corresponsabilità, i principi ispiratori delle norme
definisce finalità, criteri (vedi caratteristiche)e procedure (v. modalità per una firma consapevole) in merito al documento per le famiglie.
può chiedere che il testo elaborato venga discusso dalle componenti, anche nelle classi, prima della delibera. Può proporre un periodo di prova
delibera
verifica periodicamente



Il Comitato Genitori può:
1. riflettere sull’argomento tra genitori, con docenti disponibili, anche con un esperto esterno.
2. essere consapevoli degli obiettivi educativi (come vorremmo che diventassero gli studenti di questa scuola, quali sono i profili educativi in entrata dalla scuola media e in uscita)
3. analizzare i documenti della scuola, monitorarne la realizzazione e predisporre pareri e/o proposte migliorative
4. coinvolgere gli studenti nella ricerca delle cose da migliorare e nelle proposte per il miglioramento (attenzione e cura della scuola come anche propria, nella ricerca del ben-essere di tutti). Sostenere le proposte ed i progetti che promuovano l’attivazione del Comitato Studentesco, degli studenti eletti in Consiglio di Istituto e nella Consulta, degli studenti delle classi, i gruppi, i singoli. Valorizzare e raccontare le buone prassi, i temi e gli approcci metodologici (peer education, cooperative learning,..) che sviluppano cittadinanza, capacità critica, cooperazione e consentono di vivere e discutere le regole mentre si fa.
5. coinvolgere nel percorso di informazione, riflessione, consapevolezza e analisi i genitori, a cascata. (momenti nell’assemblea di classe, momenti di formazione, giornalino informativo, mail,…)
6. segnalare al sistema per il rilevamento della Qualità le disfunzioni e le incoerenze (ma anche –valorizzandole- le positività e le realizzazioni efficaci)
7. raccogliere le elaborazioni delle classi in merito alla discussione sul patto educativo (cosa è la disciplina? A cosa serve? Quali regole sono necessarie e perché? Quali provvedimenti prevedere quando qualcuno non rispetta le regole? Il regolamento vale per sempre o può/deve essere rivisto?). Può essere previsto un premio di classe, una mostra, un riconoscimento pubblico non solo per il raggiungimento di risultati scolastici ma anche per aver lavorato a temi significativi in modo significativo.
8. confrontare il proprio documento per il patto educativo con quelli proposti in altre scuole.

Il progetto educativo: informazione e confronto

Informazione da parte della scuola: come e quando. La famiglia non è solo un utente da mettere al corrente in modo discrezionale dell’apprendimento degli alunni, della progettualità, del processo di insegnamento

presentare con maggiore risalto e sottolineatura informativa i documenti che descrivono il percorso educativo degli studenti già dagli open day. In alcuni istituti è prevista una apposita circolare di inizio anno (in qualche caso è una maxi-circolare) che richiama le regole e le comunicazioni iniziali. Una maggiore enfasi sulla progettazione educativa del POF potrebbe trovare spazio qui.
offrire l’opportunità di conoscere ampiamente i documenti di progettualità educativa (principi e valori ispiratori, indirizzi e criteri co-decisi in Consiglio di Istituto, progetti a valenza educativa inseriti nel POF e realizzati nelle classi, regolamenti di istituto, profili educativi degli studenti in uscita). Pagine del sito web dedicate con diversi livelli di approfondimento: non un librone onnicomprensivo, ma link tematici, più facilmente consultabili.
semplificare la leggibilità dei documenti di sintesi in funzione di chi ne fruisce: utilizzare un linguaggio semplice, non burocratico. Darsi l’obiettivo e curare di contattare ed informare tutte le famiglie, con un’attenzione alle loro differenze, in particolare le famiglie fragili o non italiane.
distribuire a tutti il regolamento di disciplina, spesso sconosciuto
consegnare ai rappresentanti copia dei documenti di programmazione educativa e formativa previsti dai docenti per la classe in tempo utile per una loro discussione

Confronto: come e quando. Progettato e previsto dall’istituto, realizzato nelle classi La famiglia non può essere chiamata in causa come accessorio secondario per problemi comportamentali o di apprendimento. La famiglia non può incontrare la scuola solo per voti e risultati.

valorizzare i Progetti Accoglienza e per la formazione alla rappresentanza: sono momenti da riqualificare per costruire conoscenza, condivisione, rilettura, scambio e consapevolezza educativa. Permettono l’inizio di relazioni, concertazioni, accoglienza anche di ansie, emozioni e tensioni, la classe si fa gruppo. La sensazione di “perdita di tempo” ed il rischio di banalizzare la lettura e discussione di documenti come lo Statuto degli Studenti e delle Studentesse o la compilazione di questionari o altre attività organizzate per l’accoglienza sono sempre presenti se queste iniziative non sono valorizzate da tutte le componenti, in particolare da docenti (e genitori) che ci credano e ne assumano chiaramente (con cura e seriamente!)le finalità e gli obiettivi.
qualificare il tempo di Assemblee e Consigli di classe come luogo della lettura dei progetti educativi proposti/realizzati, con momenti di rilettura autocritica, monitoraggio e verifica. Concordare con la dirigenza, i docenti e i rappresentanti un’assemblea di classe e/o un consiglio di classe aperto dedicato alla lettura e al commento del patto educativo. Confrontarsi sulle reciproche aspettative (valori, comportamenti attesi da ogni componente, modalità per affrontare i problemi comportamentali, attenzioni e coerenze da mantenere, … come siamo, cosa si vuole migliorare, come lo vogliamo fare,…). Farlo PRIMA che i problemi nascano è un modo per fare chiarezza, chiedere impegno e assunzione di responsabilità senza il coinvolgimento emotivo. Per ottimizzare i tempi, le proposte dei docenti in merito agli obiettivi educativi(solitamente programmate a settembre) andrebbero comunicate almeno ai rappresentanti con un certo anticipo e discusse con la classe. La cura della classe e delle relazioni che si instaurano permette un clima di reciproco ascolto che è già produttore di educazione ‘viva’, con ricadute didattiche positive.
verificare la possibilità di scrivere un contratto educativo negoziato con la classe, un documento che descrive i comportamenti attesi dagli studenti, dai docenti, dai genitori. Il documento può fare riferimento al regolamento di disciplina e concordare norme più specifiche per il funzionamento delle relazioni e dell’attività nella classe. Possono essere discussi i provvedimenti disciplinari, in coerenza con il regolamento di istituto. Funziona e provoca cambiamenti positivi solo se l’attività è “sentita” e condivisa nelle sue finalità, se coinvolge davvero tutti nella discussione e nel confronto, se non viene poi messa da parte, se si mantiene coerenza e tenuta in primo luogo da parte degli adulti nella quotidianità. È necessario prevedere nero su bianco la periodica revisione del contratto.
verificare la possibilità di scrivere un patto formativo personale, condiviso con lo studente e la sua famiglia, soprattutto per gli studenti che hanno necessità di una personalizzazione più attenta dei percorsi di maturazione (sono molti i progetti che ne parlano, ma tutti fanno riferimento all’impegno assolutamente prioritario ed irrinunciabile di un Consiglio di Classe consapevole e convinto). In questo caso è veramente lo strumento “principe” di interscambio tra scuola-studente- famiglia dove vengono racchiusi obbiettivi – finalità – modalità – indicazioni – suggerimenti – didattica – promozione .....e perchè no “sogni” per arrivare alla “reale” crescita di ciascun ragazzo.
Prevedere/verificare la presenza di spazi di ascolto, racconto e valorizzazione del gruppo (gruppo classe, commissione studentesca, comitato studentesco..) con una attenta cura del processo relazionale anche informale. Adottare, potenziare metodi, progetti, iniziative che rafforzino l’idea di una scuola come luogo di incontro, di cooperazione, di teste che si mettono in gioco, di ruoli e comportamenti ripensati, di valori di senso vissuti. Una scuola concepita così entra nella vita vera degli studenti
Affrontare con un comune ruolo attivo, non solo delegato alla scuola e ai suoi progetti, la richiesta di affrontare temi educativi valoriali che formano i cittadini (etica, morale, legalità, sviluppo affettivo e sessuale, valori sociali, civili, politici, religiosi…). Come tu scuola vuoi educare i cittadini? Parliamone e cooperiamo.

LIVELLO 2. IL DOCUMENTO
Caratteristiche e modalità

Caratteristiche

il documento del patto educativo deve fare esplicito riferimento al progetto educativo della scuola, al processo di qualità e al regolamento di disciplina
deve riportare chiaramente le finalità del documento
deve utilizzare descrizioni di comportamenti: non “deve”, ma “fa”, i comportamenti attesi
deve essere semplice, chiaro, sintetico
essere redatto anche in lingue diverse dove siano presenti famiglie non italiane
prevedere un’articolazione specifica per la classe e la possibilità di articolazioni ulteriori all’interno del contratto formativo personale

Modalità

deve avere riconoscimento pubblico
prevedere momenti di elaborazione/lettura condivisa, verifica e revisione periodica a livello di istituto, di classe, personale
prevedere modalità informative che coinvolgano ciascuna famiglia


Lavoro futuro

I Comitati prevedono un momento di confronto fra i documenti che verranno prodotti nelle scuole, da analizzare anche alla luce delle linee che l’Osservatorio sul Bullismo diffonderà.

Il patto educativo, se ben pensato, progettato e realizzato è occasione di cambiamento complessivo certamente significativo.

Il dialogo deve diventare prassi quotidiana, la corresponsabilità (= diritto/dovere di intraprendere un cammino di collaborazione) si costruisce giorno dopo giorno.

Un’azione particolare, suggerita durante il primo incontro, potrebbe essere rivolta a denunciare i disvalori spesso presentati dai media, su cui anche le organizzazioni dei genitori potrebbero impegnarsi

La Segreteria Coor.Co.Ge.
Antonia Crippa, Loredana Poli, Tiziana Ravenna, Marilisa Zappella


Temi di approfondimento, indicati dall’Ufficio Scolastico, attinenti al tema:

1. La legalità come elemento di cittadinanza attiva – Il tema, affrontato con docenti e studenti, visto come centrale nella definizione del processo di cittadinanza attiva. Conoscere le regole, capirne il significato e la loro necessità per una convivenza civile e volta a tutelare soprattutto i più deboli (quale il giusto clima, quali i valori e gli esempi)
2. Cittadini responsabili e protagonisti - Percorsi formativi in ambito didattico e anche più ampio sul tema della rappresentanza, all'interno dei quali ci si propone di far vivere la dimensione del protagonismo studentesco come esercizio di cittadinanza attiva e responsabile, rispettosa degli altri, capace di coinvolgere le persone e fare rete nel territorio per favorire la partecipazione democratica. (protagonismo studentesco: quali progetti? Patti educativi)
3. Ben….essere dello studente - L’educazione alla salute, nella scuola dell’autonomia, assume una dimensione trasversale rispetto allo svolgimento delle attività didattiche. La funzione informativa/formativa dell’educazione alla salute deve essere esplicata in modo stabile attraverso le discipline e mediante un’azione concertata e condivisa con le agenzie del territorio, ma anche con le famiglie. La scuola svolge infatti un ruolo importante nella prevenzione di comportamenti a rischio dei giovani adolescenti. (progetti in tutte le scuole: quali modalità, quali risultati? C’è un monitoraggio? Vedi progetto prevenzione dell’ASL))
4. I genitori risorsa per la scuola - Percorsi di formazione e di sperimentazione pratica di azioni attraverso le quali i genitori possono contribuire alla costruzione di un'offerta educativa e formativa che metta lo studente al centro delle scelte della scuola e valorizzi le famiglie partner privilegiati nella definizione dei percorsi formativi ed educativi. (si è molto detto e scritto, si sa ma si fa poco. Orientamento.)
5. Scuola e volontariato: percorsi di apprendimento di conoscenze e di acquisizione di competenze - Sperimentare forme didattico-organizzative che portino l’extracurricolare nel curricolare (sia disciplinare che interdisciplinare). Portare il territorio dentro la scuola e la scuola dentro il territorio, favorendo – nel rispetto dei ruoli – forme di autentica interazione. Valorizzare le buone prassi delle scuole nel campo della solidarietà e del volontariato. Favorire negli studenti l’acquisizione di competenze di tipo relazionale e organizzativo, sullo sfondo di un quadro di valori ispirato alla solidarietà, all’attenzione rispettosa per gli altri, al senso di cittadinanza, alla gratuità. (c’è lo sportello Volontariato, ci sono diverse interazioni con territori)
6. Valutazione del POF e autovalutazione d’istituto - Coinvolgere effettivamente tutti gli attori della scuola – docenti, rappresentanti degli studenti, dei genitori, del personale non docente ed eventualmente rappresentanti di agenzie educative in dialogo con l’Istituto scolastico – nel processo valutativo, centrato sulla validità del POF, sulla realizzabilità degli obiettivi, sull’adozione di correttivi al POF inteso come documento programmatico flessibile. Superare il concetto di autoreferenzialità della scuola. Pervenire ad una autovalutazione d’istituto, comprensiva di tutti gli aspetti del servizio offerto. Uno degli aspetti di tale processo autovalutativo è la rendicontazione sociale.(bilancio sociale)


E anche

- Fragilità, disagio e dispersione.
- Le relazioni scuola- territorio e le reti (il territorio come opportunità di apprendimento)
- Passaggio scuola secondaria di 1° grado / scuola secondaria di 2° grado alla luce delle nuove Indicazioni e dell’obbligo d’istruzione
- Approccio linguistico per l’educazione interculturale.
- Tecnologie per l’apprendimento.
- Flessibilità didattica e organizzativa
- Metodo di studio.
- La didattica laboratoriale.
- Valutazione e Certificazione per competenze.

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