Foto Premi di Merito Studenti ISISS

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giovedì 29 maggio 2008

Obbligo scolastico e problemi connessi

A proposito di debiti

Una storia
“Mi trovo in piena crisi scolastica: mio figlio ha deciso di mollare tutto. È iscritto al primo anno di un Istituto tecnico e, per un po', mi ero illusa che potesse farcela. All'inizio sembrava che riuscisse a gestire le difficoltà e lo studio, con qualche insufficienza lieve ma anche buoni voti, il recupero a febbraio-marzo pareva aver dato risultati positivi, poi il tracollo. Le difficoltà sono aumentate, l'impegno richiesto avrebbe avuto bisogno di studio a casa e continuità, invece la decisione di chiudere e arrendersi. Tutti gli insegnanti, ma proprio tutti, sono dispiaciuti di questo suo comportamento: bene in classe, quasi nulla a casa.
Studiare poco a casa è un atteggiamento diffuso, le classi sono troppo numerose, spesso caotiche. Si parla da noi di 3 promossi, 14 bocciati e 10 rimandati e la nostra classe è in media con le altre.
Parlando con diversi genitori di varie scuole, sembra che quest'anno ci sarà una strage di bocciature ..
La mia crisi è che mio figlio ha deciso di iscriversi ad una scuola professionale di 3 anni, MA NESSUNO MI DA' LA SICUREZZA DELL'ISCRIZIONE.
I Dirigenti non sanno come formare le classi.... fino al 3 di settembre, considerando gli esami di fine agosto e l'inizio della scuola l' 8 di settembre. Siamo allo sbando più totale
Tutti questi ragazzi sono obbligati ad andare a scuola ancora un anno ...ma non sappiamo dove iscriverli. Ci sono scuole che addirittura non accetteranno i loro bocciati del primo anno. Sento tanti genitori che preferiscono aspettare giugno prima di cambiare scuola. Immaginate che caos ci sarà???

Sto vagliando con mio figlio le diverse possibilità e ciò che trovo è deprimente. La scuola che potrebbe andare bene è una scuola professionale, per i corsi, per la possibilità del 4° e 5° anno, ci sono docenti competenti che cercano di insegnare in modo interessante, ma la gestione delle classi così numerose è difficile e i comportamenti dei più grandi diventano violenza (pugni e aggressioni varie).
Ci sono corsi di falegnameria, di elettronica, elettrotecnica, ad esempio dell'ENAIP ... scuola piccola con parecchie ore di laboratorio e stages a partire dalla seconda ma ci sono già liste di attesa; sperano in un intervento della regione Lombardia, perchè a giugno si aspettano parecchie iscrizioni, ma non sanno se li potranno accogliere.
Il Patronato ha completato le iscrizioni in mezza giornata.....

Inoltre, questa estate cosa gli faccio fare? Lo lascio poltrire tutto il giorno a casa fra letto e computer?? Perchè non autorizzano anche prima dei sedici anni la possibilità di fare qualche lavoretto, anche solo per mezza giornata?
Sarei propensa a fargli fare volontariato, ma dove ??? come ??? C' è tanto da aiutare o da fare, ci sono associazioni di volontariato che offrono questa possibilità? le scuole stesse non potrebbero organizzare corsi estivi in collaborazione con le associazioni di volontariato ??? Forse tutto questo gli potrebbe far capire che studiare è importante ...
Scusate il mio sfogo....



e alcune riflessioni dei genitori
Di fronte a questa realtà siamo piuttosto preoccupati.
Ogni istituto fa da sé, se la deve sbrigare da sé. Ancora una volta l'effetto perverso di una autonomia male interpretata ottiene che non si governino per tempo i problemi della scuola, con effetti di emergenza e caos che le famiglie sono costrette a subire, a cercare di leggere senza essere certe di capire.
I percorsi di orientamento e riorientamento non esistono oppure non funzionano. È difficile trovare all'interno della scuola momenti e persone dedicati alla presa in carico delle situazioni a rischio dispersione per costruire con studenti e famiglie interessati un buon bilancio delle competenze e delle motivazioni e un'indicazione di scelte possibili. Così, anche ogni famiglia fa da sé, se la deve sbrigare da sé, al massimo dopo un incontro fugace con un referente.
Gravissima lacuna di cui pagano le conseguenze ancora i ragazzi più in difficoltà, le loro famiglie, ma anche le scuole professionali che diventano semplicemente (in mancanza di risorse aggiuntive, di una più vasta rete formativa solidale e sussidiaria di istituzioni e aziende, di una diversa flessibilità organizzativa e didattica) uno degli ultimi deboli anelli sociali per cercare di trattenere nel sistema scolastico e della formazione più ragazzi possibile. Le richieste della prof.ssa Persico dell'ASABERG per adottare una didattica più laboratoriale e per piccoli gruppi, classi meno numerose e scuole che lavorino maggiormente in rete, sono tutte da sottoscrivere.

Oggi scopriamo anche le liste d'attesa per iscriversi a scuola: significa che le scuole(sempre le scuole? solo le scuole?) non sanno nemmeno informare sui luoghi dove è possibile rivolgersi, per trovare risposte competenti.

Con grandi aspettative noi del Coor.Co.Ge. abbiamo raccontato ai genitori del “Progetto 2 you” che doveva essere, all'interno dei Consigli di Classe, il promotore di nuove attenzioni e di nuove dinamiche per costruire con ragazzi e famiglie patti formativi personali. L'informazione nelle scuole e dalle scuole pare invece casuale.
È questa una strada, lentissima però e spesso estemporanea, considerata come ultima risorsa e poco sperimentata. Gli studenti, così al centro delle nostre preoccupazioni e delle nostre decisioni spesso in funzione di “oggetto” e non di “soggetto” co-protagonista, vanno maggiormente coinvolti: non è perdita di tempo.

Cercando una risposta da dare a questa storia, abbiamo incrociato lo Sportello “Ricomincio a studiare” della CGIL, presso il quale arrivano numerose richieste di aiuto, segno quindi che situazioni come quella descritta nella lettera non sono casi isolati. Anche da loro l'approccio è di ragionamento, con lo studente soprattutto (e la sua famiglia) per aiutarlo a guardare se stesso, ciò che sa fare, ciò che vuole fare e poter così incrociare le sue valutazioni ed i suoi interessi con le possibilità del sistema formativo, per operare una scelta motivata e sostenibile fino in fondo.

Come i diversi insegnanti che hanno scritto in questo periodo raccontando la loro frustrazione, anche per noi non è soddisfacente una scuola progettificio e recuperificio: vorremmo una intera scuola che si fa “progetto”, recuperando senso, priorità, relazioni e co-responsabilità. Un percorso difficile, con mille ostacoli, che il prof. Pacati del Pesenti ci ha fatto intravedere come opportunità e svolta. Come spesso si dice: è la sfida dei cambiamenti in cui siamo tutti coinvolti.

Veniamo poi al secondo problema posto: esistono alternative offerte dal territorio, spazi in cui i ragazzi possano sperimentarsi a 15 anni durante l'estate? Come contrastare la vita virtuale, di passività e divertimento in solitudine che il computer offre a tanti bravi ragazzi? O le altre vite virtuali di tanti ragazzi considerati meno bravi?

Legalmente i quindicenni non possono avere un lavoro, né un lavoretto.
Esistono però corsi estivi, campagne, servizi "civili" per trascorrere le vacanze all'insegna del volontariato e dell'impegno (organizzano ARCI, WWF, Legambiente, molte parrocchie...).
Nella banca dati del CSV (Centro Servizi Volontariato: www.csvbg.org) si possono trovare i riferimenti di oltre 1600 associazioni operanti in Bergamo e provincia; oppure ci si può rivolgere direttamente al proprio Comune di residenza per avere l’elenco delle associazioni attive in loco. La manifestazione “BergamoSolidale 2008 – 6^ Festa del Volontario" che si svolgerà da venerdì 30 maggio fino a domenica 1 giugno presso il Lazzaretto di Bergamo, è senz’altro una buona occasione per contattare il mondo del volontariato. Ben 67 Associazioni di Volontariato, suddivise per aree tematiche, si riuniranno attorno a una “Città vivibile”, tema scelto come filo conduttore di questa nuova edizione.
Esiste uno Sportello Volontariato attivo presso l'istituto Caniana e con referenti in molti istituti ed ecco che torna in campo la scuola, purtroppo avara di informazioni.

Anche in questo caso toccherà ai ragazzi e ai genitori muoversi per fare davvero una scelta di vita, provando a ri-mettersi in gioco.

P.S: non saranno i ricorsi a garantire una formazione migliore e la ripresa indolore di un percorso interrotto.

La Segreteria CoorCoGe.
Antonia Crippa, Loredana Poli, Tiziana Ravenna, Marilisa Zappella

riferimento Marilisa Zappella
cell 3393497378 tel 035 883461

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